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Pubblicata il 22/12/2004
Un corvo sopra la mia testa
un burrone di fronte il piedi
uno sguardo che mi detesta
e chiede, implora "cedi, cedi".

Sotto è pronto il banchetto
di demoni, succubi e morti
e di violini un quintetto
che piange delle mie sorti.

Sopra, il cielo è dipinto
del grigio cotonato
del samurai convinto
che espolderà in un boato.

Dietro per me non c'e strada
l'orgoglio l'ha divorata.

Allora io corro e salto
sperando di poter volare
oltre il gelido asfalto
oltre il diabolico altare.

Spada in mano,
occhio insano.
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