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Pubblicata il 22/12/2004
....trattiene il ragno
un invisibile filo d'argento
fra le sue zampe
intessendo, danza
di trame setose.


Alla vita basta un'ora
per ordire
estreme teorie
di luce che, inesorabilmente
c'invischiano come mosche
prese
d'impalpabili e risibili sogni,
per dissolversi in perle
lacrimando
rugiada di sangue.

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un mio haiku abbastanza recente, diceva:

"ragno
perchè mi guardi?
non sono la tua tela"

il non voler rimanere inviaschiati in certe situazioni, ci fanno dialogare anche coi ragni....

povere noi, eh lunetta?

ciao cara. ne approfitto per farti gli auguri personali a te.
un bacino
patrizia

il 22/12/2004 alle 12:04

sagge parole le tue, non commentabili e in estremo equilibrio sulla natura umana.

:-)

il 22/12/2004 alle 15:16

" e questa tela
impalpabile
sottile
che sfiora il viso
si attacca ai capelli
testimonia, muta
la storia delle cose
accatastate in soffitta
e li abbandonate... "

Mi è piaciuta immensamente questa tua poesia, con la simbologia del ragno nella quale non è difficile ritrovare noi stessi.
Un bacio grande a te, dll'hidalgo.
Miguel-hidalgo-de-la-luna.

il 22/12/2004 alle 16:50

Chi disse: che anche un essere minuscolo e così brutto come un ragno non possa essere soggetto magnifico della vita? Non io che da alla poetessa il degno omaggio alla sua bravura. Ciao serafico e continua a scrivere così.

il 22/12/2004 alle 20:55

La translazione poetica"ricalca l'invisibile" e questa poesia ne e' una magnifica prova!

Carissima luna il comm. ai tuoi versi....sarebbe interminabile,ma quello sopra di Cocteau ritengo sia l'unico adatto.
Spesso hai delle intuizioni poetiche ,che superando filosofie e cattedre universitarie e studi lunghi e profondi lasciano senza fiato.Potenza della poesia!!!!e dell'anima!!!!!!
Ti abbraccio

il 22/12/2004 alle 21:26