PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 11/12/2004
Graffiano come artigli
gli occhi dell'usuraio
che mi guardano dietro
il ventaglio del padrone:
sono adombrati
dall'antica lanterna
che li trasforma
in lampi e baleni.

Sono pescatore di perle
in apnea sfinita:
sul fondo del mare
solo cilici e agnusdei.

Apro i mantici
a cercare alito
nel vento, ascolto
il suo respiro lento e ritmato
dai giochi delle dita
che mi cercano e mi sfuggono
nel confronto dispari:
le mie tempie sono braci
all'esigenza di trovare
una forma che mi circoscriva.

L' Anima è tradita
dentro il sepolcro del corpo,
non inventa più ragioni
alla miseria: è pece sciolta
al fuoco del barbaro.

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mia cara...leggerti e' tremare !
Per la forza immensa che traspare da versi sublimi,dove contenuto e contenitore si uniscono in preghiera laica e "bestemmia"divina!

la chiusa...inchiodante. Ma traspare,proprio per questo,il tuo"CI SONO",ci siamo ancora...scrivero'e ci leggeremo. un bacio gentile e rosa come piace a te.massimo

il 11/12/2004 alle 22:41

Tremo anch'io quando scrivo, mio caro Massimo, eccome! E' una vibrazione che va oltre le parole anche se cerco disperatamente di contenerle in versi "accettabili", bestemmiando in punta di piedi... Non sono mai sazia dei tuoi commenti, ti ringrazio, bellissimo saperti qui a leggermi. Hai il dono di farmi aderire in maniera totale al tuo "sentire". Non vorrei tu pensassi che "sono le solite cose che si dicono", ti prego, leggimi autentica. Un volo, un fiore d'inverno al mio Poeta... ti sfioro la guancia in soffio leggero e... rosa.

Donatella

p.s: ... anche questa è poesia, troppe volte si cerca l'ispirazione dentro "un vuoto o un pieno"... lei vive anche nei tramezzi d'etere...

il 13/12/2004 alle 18:48