Rovente la pioggia
corre la pelle
mentre nebbie c'invadono
in velo palpabile
chiudo la doccia
stringendoti a me
in morsa di rabbioso piacere
mentre lente scendono gocce
sulla pelle mai sazia
di schiuma
colmata la mano
scivola dove forte
il desiderio s'insinua
mentre, sapienti
le tue dita
vanno in cerca di regni
dove hanno potere i sospiri
è un vagare infinito
uno scoprire indiscreto
salire il sentiero
che conduce alle stelle
un planare profondo
dove la vertigine affiora
brillano riflessi d'incanto
dove gocce disperse sui seni
colgono timide luci
stretti, allacciati
il respiro di fuoco
inseguo in cespugli
intrisi di schiuma
il varco che ai sospiri
conduce
in te, ormai
lento il danzare
inseguendo il moto di stelle
mentre affondi
gli artigli sulla mia pelle
e sotto di noi
in uragani di fuoco
prende vita
il vulcano.