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Pubblicata il 07/12/2004

Imponente castello
tra rovi spinosi
s’alza sullo sfondo
d’un limpido orizzonte
e cavalca con lo sguardo
l’esteso selciato che
si stende sulla sua ombra.

Diviene arido
il suo estraneo fossato
che nemmeno
dell’incessante pioggia
si nutre.

Si stampa sulle sue umili pareti
il chicco di grandine
e nel rumoroso vento,
che s’abbatte sulle facciate,
s’abbandona il suo pianto
ricco di rimpianti
e povero d’altre forze.

I cadenzati passi,
isolati,
anonimi e minacciosi
si perdono senza cipiglio
nei lontani e lustrati fasti.



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guardi la valle
imponente dall'alto
ricordando le gesta
che vedevi nei fasti
abbandoni lo sguardo
dominando ancora
il tuo largo orizzonte.

ok quadretto ben riuscito


Ciao..

il 07/12/2004 alle 20:37

I cadenzati passi,
si perdono
nei lontani e lustrati fasti

il 07/12/2004 alle 21:47

era ed è tutt'ora...
il mio castello!
Una buona serata

il 07/12/2004 alle 22:32

Mi pare di vedere la Tua persona che avida di sapere,nel tempo,si estende intorno al perimetro per difenderlo dalle atrocità che il Tempo stesso da!

Un abbraccio,Mau

il 08/12/2004 alle 11:33

Veramente bella.
Una splendida descrizione di un castello e di qualcosa che è dentro di noi con il tocco della poesia che rende tutto allo stesso tempo così reale ed etereo.

il 08/12/2004 alle 17:40

sei tu quell'antico castello....vero?

:-))

ciao

il 09/12/2004 alle 11:01

ti ringrazio per il commento e per la bella interpretazione che ne hai dato.
In effetti è una visione giusta, la tua!
Un abbraccio mau!
;-)
M'

il 09/12/2004 alle 15:54

Ti ringrazio....
Hai colto nel puro segno
;-)
M'

il 09/12/2004 alle 15:55

si sono io quell'antico castello che d'antiche gesta e ricordi vive nelle intemperie del tempo.
Un caro abbraccio sulphur

il 09/12/2004 alle 15:57