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Pubblicata il 07/12/2004
Stavo li, fermo in equilibrio con i miei pensieri, quando lo sguardo mi cade, su quello splendido perizoma di velluto bordò, inizio a volteggiare su di esso e sul punto più stretto quasi perdo l’equilibrio.
Equilibrista sono su un perizoma di velluto, che solo al tatto mi ha stregato, morbido
e lucente, mi ha bucato la mente, ora lo prendo e lo porto con me, tanto lei non sente.
Equilibrista nella trama del tessuto, e per più di un’ora sul monte di venere son stato, l’ho baciata sulle labbra, ed un brivido le ha percorso la schiena, ma ne è valsa la pena.
Equilibrista sono stato, maestro di lettere in punta di lingua, le ho insegnato l’alfabeto.
E dopo aver salvato il missionario, sono ritornato nella canonica, per sessantanove volte, ma c’era troppa luce ed ho smorzato la candela, sono pronto a ritessere la mia tela, e riaccendo la candela, ma lei con delicato soffio, attenta alla rossa fiamma la spegne delicatamente.
Equilibrista e perizoma in bella vista.
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