PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 07/12/2004
Quand'ero contadina
alla fattoria dei mesi,
sul viale s'è spezzato
l'olmo, a impedire il passo
alla diligenza, a stroncare
il suono
del mio clavicembalo
calpestato
dai cavalli imbizzarriti.

Ho dormito sul pendio
del colle:
la mia fronte è caduta
a strapiombo sul mento:
ero senza provviste
di zucchero e vino.

Rozza, la notte del dramma
mi chiese:
riuscirai mai a morire
come se stessi morendo?

Ho baciato la corruzione
in raptus di genesi
che del fascino della vita
è schiava d'avorio.


Aggrappata all'idiozia
ho tracannato un caraffa
di preghiere raccolte
in terra straniera.



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Attimi di debolezza. Stamattina, facendo un giro nel mio sito, dove pubblico tutto ma proprio tutto, ho trovato questa vecchia poesia che ferma un momento tragico della mia vita, una notizia che non mi avrebbe più permesso di essere quella che ero, sia fisicamente, che spiritualmente. E' stata dura ma sono ancora qui... a scrivere, a vivere. Essendo il brano non facilmente comprensibile, ho voluto mettere una nota per facilitare la lettura di chi benevolmente vorrà fermarsi a leggermi... Grazie. Buona giornata

Donatella

il 07/12/2004 alle 10:53

Ho compreso, ma faticato ad esprimermi adeguatamente, che questo tuo toccante grido di dolore potesse essere parte "vera" della tua vita, e non solo una sensazione poi espressa poeticamente.

Hai creato una genesi primordiale degli stati d'animo reconditi.
Sei Maestra di poesia!

Una buona notte a te
pat

il 07/12/2004 alle 22:54

Pat cara, questo urlo che ho espresso in poesia per esorcizzare un momento veramente apocalittico... è rumore costante alle mie orecchie! Ti ringrazio e ti abbraccio, hai saputo cogliere l'intensità vibratile del brano con una sensibilità degna di una gran donna quale sei! (spero che pat sia femminile se così non fosse il discorso fatto sopra vale anche al maschile)

Non riesco a trovarti fra gli Autori. Mi puoi dire il tuo nick name per intero? Grazie! Serena notte.

Donatella

il 08/12/2004 alle 00:55

mi chiamo patrizia
e il mio nick è "pattina".

ciao a te, splendida poetessa.
pat.

il 08/12/2004 alle 21:05

cara don...ci sono dei versi qui sopra...di somma poesia(l'ho capito dalla lettura della tua prima poesia,chi eri),e c'e'un "traboccamento "d'umanita'nell'espressione(delicata,femminile pure nel grido,nello strazio)che ti fa amare...ti mando un bacio gentile,come il tuo cuore.

il 10/12/2004 alle 14:57

Eccoti caro Amico mio! Mi sei mancato sai? Un lungo brivido mi sta percorrendo la schiena leggendo il tuo commento. Grazie. Solo i veri Poeti sanno interpretare un urlo disperato in sembianze di donna martoriata ma che rimane donna fino alla fine. Nelle mie grida c'è tutta la femminilità che mi è stata negata o forse troppo esaltata. Vorrei tanto che attraverso queste mie parole fosse spiegato l'arcano del mio triste scrivere. Ricevo e contraccambio con immenso piacere la gentilezza del tuo bacio, è una nuvola rosa! Ti abbraccio

Donatella

il 10/12/2004 alle 23:31

ritorno a leggere questa divina poesia con grande incanto!!
Non mi era sfuggita(l'avevo infatti commentata).
Cosa aggiungere?...solo che ho continuato sempre a leggerti,anche se non sempre ho commentato...ma a che serve farlo troppo spesso?
bacio rosato

il 19/05/2005 alle 10:40

SENTI LA VITA SCORRENTE NEL DOLORE E TI FAI ANIMA IN RICORDO E MEMORIA. IN TE TUTTO E' SOLENNE, VIVO, NITIDO, DOLOROSO, UMANO E UMANAMENTE CRISTIANO. IN TE LA VITA E' PREZIOSA E LA FEMMINILITA' E' RICONQUISTATA. ALZATI E CAMMINA CON L'ANIMA A FRONTE ALTA E DIGNITOSA! E LO HAI FATTO. SEI STATA ASPRA TERRA E RIFIORENTE GIGLIO. SEI ADESSO COMPLETA E VIVISSIMA LIRICA ANIMA. SUONA IL TUO CLAVICEMBALO IN UAN STRAORDINARIA POESIA. TI POTESSERO LEGGERE TUTTI SU POETICHOUSE.COM.. MA FORSE TI LEGGONO MOLTE PIU' PERSONE DI QUANTO IO STESSI NON PENSI. MA LA TUA E' VERA POESIA. DIFFICILE, FATTA DI COMBINAZIONI TERMINOLOGICHE AZZARDATE, MA E' AZZARDO POETICO E INTRINSECA BELLEZZA DELLA CONTRADDITORIETA' FRA PAROLE. IL RAPTUS DI GENESI DIVENTA SIMBOLO, GESTUALITA', SENSO DI UNA GENERAZIONE UMANA NOSTRA CHE CI DEVE APPARTENERE E CHE SENTIAMO NEL MOMENTO DEL PERICOLO. COSI' E' IL MOMENTO PIU' ALTO DELLA NOSTRA VITA LA POESIA CHE TUTTO RISCATTA E TUTTO SALVA. LE PREGHIERE RACCOLTE I RAPTUS DI GENESI TI ESALTANO ANCHE NEL TUO DOLORE. MA SEI FORZA E ANELITO DI RISCOSSA NELLA PAROLA. COMMOZIONE LIRICA IMPRESSA CON "IL NIDO ALLE MURA" SENSO PROFONDO DEL TUO CONTEMPORANEO CON "LA FANFARA DEL SILENZIO" E INFINE SEI AMORE DI TE, SOLE E CANTO, MATTINALE E FIORENTE PAROLA. MI SONO COMMOSSO, MA TI SORRIDO. SGORGA AMORE PER LA TUA PAROLA, DAL MIO CUORE A TE MIA DONATELLA...GIùGIù PER UN'ANIMA IN POESIA...TU.

il 19/05/2005 alle 23:41