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Utente eliminato
Pubblicata il 06/12/2004
Capitano, mio capitano,
verso quel lontano magnetico orizzonte
è la rotta da seguire, un giorno l’ho capito
guardando nel profondo del tuo sguardo.

Le onde dell’oceano di speranze,
che cantano con canto di sirena,
lambiscono le affilate coste
di terre grondanti solitudine
che irresistibili mi attraggono,
mi dominano e caparbiamente inseguo
per riscattare la tua morte, capitano.

Voglio emularti, mio condottiero,
nei tuoi ideali, voglio ricalcare le tue orme
nel desiderio di verità, vorrò imitarti
fino a morire come tu sei morto,
guida mia, mio faro.

Illuminata la mia rotta da lontani soli,
che ardenti dentro me e ignoti al mondo
m’indicano il pianeta da scrutare, l’astro
da catturare e imprigionare
in questo viaggio eterno
che un giorno avrà una fine.

Troverò verità, speranza, amore
e te li donerò quando alla fine del mio tempo,
dopo aver baciato le gocce del tuo sangue
che ancora brillano su questo legno antico,
lascerò lieve il ponte della nave amata,
le terre dell’approdo mai calcate insieme.

Ci rivedremo un giorno non lontano
e capiremo solo allora il senso
profondo, misterioso, lacerante
della precoce morte che ti portò via,
capitano, mio capitano.. .



Dedicata al Poeta Zordoz



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Solitamente non commento poesie dedicate ad altre persone, perchè mi sembrerebbe una intrusione indebita, ma questa volta faccio un'eccezione per due motivi: il primo è che è una poesia troppo bella per non essere commentata; il secondo, non meno importante, è il finale che mi ha impietrito: non voglio crederlo, spero che sia solo una metafora poetica e che Zordoz sia ancora tra noi. Fammi sapere, se vuoi.
Intanto un bacio grande a te.
Michele

il 06/12/2004 alle 18:18

Saluto la Poetessa e il Destinatario.....

il 06/12/2004 alle 21:59

Sono orgoglioso Tina di essere con te sulla tolda di questo vacello.
Sergio "Zordoz"

il 07/12/2004 alle 09:04