Salvami dall'acqua
dove sono appena annegata,
raccoglimi nelle tue mani,
allineami in verità
sepolte in forme di sabbia.
Stremata dalle realtà
contemplo le idee:
sono filari di pioppi,
conservati alla pietà
di musei lastricati a vetro.
Le poche luci ingannano
l'errore alle necessità.
Vivo nell'altrove,
reggendo il passato
in vertigine
di allusioni o lapsus:
ho graffiato il volto
a fisionomie di tranquillità.