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Pubblicata il 04/12/2004
D'esistenza malconcia
di deboli travi e scarni fili di corda
narrano le architetture
dei corpi sospesi;

qui un elicottero sorveglia
la mia grande paranoia

qui una campana segna
l'inizio del rito mattutino


e di cenere e fumo
di cenere e fumo
di cenere e fumo
di cenere e fumo
di cenere e fumo

ripeto l'ordinario.
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Il (poco)ordinario nei tuoi versi sempre appuntiti ritorna molto gradito.
Ciao
Zordoz

il 06/12/2004 alle 09:01

ed io ti ringrazio.
a rileggerti, anche se ricordo che le tue mi sono piaciute e ti lasciai anche un paio di commenti.

Salutamu

il 06/12/2004 alle 14:16