Aprirò gli occhi come petali di primavere
trascorse a scrivere bozzi di poema
e a portare a spasso il dolore
a guinzaglio e con musarola

in pugno
chiuderò l'essenza del settimo giorno
dopo essermi creata involucro di seta
di larva di farfalla e di parola

ché non c'è bisogno di riverberi e di specchi
per un'anima orfana di fattezze
che tormenta e ferisce la sera

ai bordi siederò
con i piedi ben saldi a terra
in bilico tra il sonno e la veglia

darò senso all'albero dell'inverno
solo quando avrò appeso
conquiste ed affanni ai rami

ed infine mi stenderò sull'orizzonte
dove il giorno sale e gli dirò
che non ho vissuto invano.


OLIMPIA