Mi spiano da una fabbrica di occhi di vetro
gli scrupoli di coscienza sono alligatori
scodinzolano ebeti per rassegnazione
qui la serietà è marionetta sdentata
accigliata tra stucchi e lumini
zucchero filato di consapevolezza appiccicosa
e vuoto di stomaco la puntualità
vola l’ottovolante
gira la giostra
ruota la ruota
e questo tuo mondo è la fregatura,
sfilate d’ombelichi alla cassa
- altro giro altro regalo,
ritenta Camomillo sarai più fortunato –
sale piano, pianino, inerpicoso, tirato tra binari e catene il rollercoaster
su seriamente in apprensione allo spartiacque dell’urlo
e poi sberle d’attrito nell’aria a strapiombo
eccotela la forza di gravità
e tutti urlano gravi ugole rosse sputatonsille
scende dimenando il serpentone d’acciaio su binari avvitati
ammicca il giro della morte
inerte in balia della sorte Camomillo
impallidisco fermo al via
non ho seminato quegli occhi di vetro
facciamo un altro giro, Lucignolo.