PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 01/12/2004
In quella valigetta c'è una tromba,
un'anima
e le note dell'ultimo assolo,
parole di infinite sere
passate sognando Chet Baker e Miles Davis.
Cuore di nebbia e carta vetrata,
facile perdersi seguendo strade
che sembrano tracciate con un righello,
tutte diritte,
tutte uguali.
Le quattro luci di un paese
possono rallegrare un musicista
e l'insegna di una trattoria con uso di albergo
può diventare una casa
per mangiare un boccone
e passare la notte.
La camera è piccola
ma aprendo la finestra accade il prodigio:
si vede la luna
e quattro stelle sui tetti
appoggiate sopra ad un tappeto blu.
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quel musicista, ovunque vada,
non sarà mai solo:
perchè capace di vedere
(con occhi poetici)
oltre il nulla.

ma come faremmo mai senza il trigorin???

bacione
pat

il 01/12/2004 alle 17:52

Bellissima poesia, affascinante l'atmosfera..sognando note...passeggiando le notti.....Straordinaria musica..
mi piace molto !
ciao
marcella

il 01/12/2004 alle 18:04

che bella!
una tromba
la nebbia
un paese
tetti stelle luna
un poeta che sogna la vita
sento le note che raggiungono il cielo
grazie per queste immagini regalate
(conosci Jan Garbarek? a me la sua tromba dà visioni di vero paradiso)
ciao
buona cena nella tua trattoria di cose semplici e buone :-)

il 01/12/2004 alle 19:16

Questo musicista ha acceso tutte le luci...
e mi ha strappato un sorriso:
bellissima poesia!
Ciao

il 01/12/2004 alle 20:11

Bellissimi versi,
la chiusa è splendida!
un abbraccio
Dina

il 01/12/2004 alle 21:40

...e passando nel vicolo a fianco
dove non passano i raggi di luna
ascolto le note in cerca di un sogno

ciao Michele
L.

il 01/12/2004 alle 23:11

Il grande poeta delle cose semplici... che in mano a cuori come il tuo, sono tutt'altro che sinonimo di monotonia e bassezza... riesci a elevare le piccole cose in contorsionismi musicali che salgono più in alto di ogni altra cosa, con una scioltezza che sempre ti contraddistingue, ma sempre nuova...
In questi giorni pensavo ai primi tempi in cui vi ho conosciuti, più di un anno fa... e mi è tornata in mente "i pianeti della fortuna", una poesia impossibile da scordare, che ancora adesso ritengo una delle tue più belle, o perlomeno sicuramente quella che più mi è entrata dentro al cuore, e che ricordo come se l'avessi letta ieri, impressa nella memoria...
(una parentesi così, che non c'entrava niente ma che ci tenevo a rendertene partecipe...)
Hasta luego grande
Eros

il 02/12/2004 alle 00:18

L'ennesima magia delle tue parole che si sprigiona nell'atmosfera incantevole dei tuoi versi, l'ennesimo tocco di classe di una descrizione lirica di grande impatto, in cui ci si lascia andare e ci si perde... mente ed anima viaggiano nelle strade che sapientemente crei e ricrei... Insomma, come sempre leggerti è autentico piacere caro Michele, e tu sei bravissimo!
Un abbraccio e un bacio d'arcobaleno
Ema

il 02/12/2004 alle 10:42

E quel musicista, forse, siamo tutti noi, che abbiamo sempre un verso, una poesia nel cuore a farci compagnia.
Un commento bellissimo, il tuo, autentica poesia in prosa. Grazie davvero per questo e per la tua presenza sempre amichevole e incoraggiante.
Bacio con abbraccio a te.
Michele

il 02/12/2004 alle 13:24

Musica che pervade la notte e si deposita, come una scia sonora dentro la nostra anima, dentro la nostra vita...
Il tuo commento è bellissimo e davvero ti ringrazio di averlo scritto, con questi toni notturni e onirici.
Un carissimo saluto a te.
Michele

il 02/12/2004 alle 13:30

Si, si, lo conosco, jan Garbarek... mi piace pensare alla sua musica come una sintesi di più culture, in cui gli elementi del folklore nordeuropeo si mescolano con suggestioni d'Asia e d'Africa attraverso il linguaggio " universale " del jazz ( ma io direi della musica tout-court ).
Grazie davvero per il commento bellissimo che hai voluto scrivere per i miei versi.
Un salutone a te, da una trattoria con uso di albergo, immersa nell'autunno piemontese.
Michele

il 02/12/2004 alle 13:40

Si... le luci di un piccolo paese e quelle di una notte serena, dopo che la nebbia si è diradata.
Grazie per il commento che mi hai voluto inviare e che ha onorato grandemente i miei versi.
Un salutone a te.
Michele

il 02/12/2004 alle 13:42

E' la magia che mi è capitata una sera in cui stavo guidando, immerso in una nebbia fittissima che improvvisamente, da un momento all'altro, si è diradata di colpo, svelandomi un magnifico cielo illuminato da luan e stelle. Una cosa bellissima, che mi è piaciuto interpretare anche da un punto di vista metaforico.
Grazie a te per questo commento bellissimo che mi hai voluto scrivere.
Un grande abbraccio a te.
Michele

il 02/12/2004 alle 14:12

Ma le note trovano sempre il loro sogno, dentro agli strumenti dei musicisti oppure nelle parole di chi scrive versi e poesie.
Grazie a te per il magnifico commento in versi.
Un salutone a te.
Michele

il 02/12/2004 alle 14:15

Si... quella poesia era nata dall'aver visto, in giro al mercato e per i negozi della mia città, quel personaggio con il suo pappagallino sulla spalla. Questa è nata dopo che mentre stavo guidando, di notte, immerso nella nebbia, questa si è diradata di colpo, svelandomi un cielo luminosissimo... Ti ringrazio per le bellissime parole che hai scritto e che hanno onorato grandemente i miei versi.
Un salutone a te.
Michele

il 02/12/2004 alle 14:30

Si...mi è piaciuta l'immagine del musicista che dopo avere vissuto della sua arte e fatto vivere chi l'ha ascoltato cerca di risolvere , forse un po' meno prosaicamente, i problemi pratici, ma lo fa alla sua maniera, scoprendo l'incanto di una notte serena all'apertura della sua finestra d'albergo...
grazie a te che con il tuo commento, sempre bellissimo e sempre estremamente profondo e pertinente hai colto le mie parole e i miei pensieri.
Un bacio grande a te.
Michele

il 02/12/2004 alle 14:36

si ,Michele, sarà il caso..ma poi non so...l'altro giorno
aggeggiando fra le cose vecchie ho trovato un mangiadischi, ricordi? di quelli a valigetta..ed insieme una cassettina colorata con pacchetto di dischi...erano quasi tutti dischi jazz a 33 giri...il primo che ho riscoltato è stato Petite fleur..ci Chet Baker..sai, il dico forse non era più perfetto ed i suoni sembravano venire a e vagare da un'oceano di nebbia...l'ho ascoltato e riascoltato sino allo sfinimento....la stessa atmosfera si era creata ,come ora leggendo la tua poesia...:-) Luna

il 02/12/2004 alle 17:57

Si che me li ricordo, i mangiadischi, con le pile quadrate che si scaricavano sempre sul più bello e anche i dischi di vinile come dici tu, non erano così perfetti... però quanto calore, quanta anima, quanta vita, dietro il fruscio di quei microsolchi. Lo stesso calore, la stessa anima e la stessa vita che ho trovato in questo tuo commento incomparabilmente bello e struggente. Un grazie di cuore per avermelo voluto scrivere e un bacione grande a te dall'hidalgo.
Miguel-hidalgo-de-la-luna.

il 03/12/2004 alle 16:39

Non potevo perdemela...

il 05/12/2004 alle 16:17

E io sono più che onorato di trovare la tua firma tra i commentatori di questi miei versi di notte e di sogni. Grazie infinite e un salutone a te.
Michele

il 06/12/2004 alle 17:59