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Pubblicata il 01/12/2004

Note:
L'incontro fra Alessandro Magno e Talestri





Correva l'anno 330 a.C.

Aveva uno sguardo
di liquida dolcezza,
la sua pelle emanava
profumo intenso.

Grande condottiero
dalla carnagione bianca,
non era nato da un essere umano,
non era figlio di Filippo di Macedonia
ma del dio Ammone.

Talestri...
fu presa da un sentimento
di ammirazione,
scrutava l'ovale perfetto
del suo giovane volto,
i suoi occhi pensosi
la testa teneramente inclinata
a guardare il cielo,
incuteva uno strano timore
alla regina,
aleggiavano in lui mille pensieri
discordanti.

Alessandro
possedeva mille anime,
in lui vivevano
ogni giorno
e ogni notte
i gesti e le azioni
di Achille e Ciro,
e i sentimenti di Dionisio ed Ercole.

Ne fu attratta
in modo irresistibile,
gli si donò
incondizionalmente
per tredici giorni
di passione.

Condottiero
di cento eserciti
signore di popoli
trascinatori di nazioni,
osservava con timidezza e piacere
il piccolo drappello di donne,
guerriere dall'armatura d'argento,
che scortavano
l'alta regina
Talestri.

Percepiva una diretta
potenza femminile,
i loro corpi e le loro gesta
davano un piacere
sino a solleticare
lacrime segrete...

Improvvisamente
apparve ad Alessandro
l'immagine della madre Olimpia,
bellezza folgorante,
che si pettinava
riflessa in uno specchio d'acqua
colorato da verde boschivo.

Immaginava,
il dio, suo padre che
l'aveva posseduta come una ninfa
sotto i raggi del sole,
nella sua libera giovinezza.
Un canto di natura:
terra, zolle, erba
acqua, tutta la creazione
aveva assistito
all'amplesso rosso tramonto,
da cui era nato, lui...

Spiava le gesta
della regina...
si sentiva piccolo,
insignificante,
vulnerabile.
Ella si tolse il cimiero
d'impeto,
poichè tutto in lei
era impetuoso,
e una cascata
di capelli rossi
ruscellò
sulle sue spalle imponenti.

Alessandro
vide in lei
la natura,
il mistero della nascita,
il nascere del crepuscolo...

Disse sì...
a quegli occhi stupendi a
quelle labbra di amazzone,
affondò in Talestri e
dormì poi
in un sonno tranquillo.

Lei gli aveva chiesto un figlio...
lui le avrebbe dato un '' dio ''.

E nel calar del sole,
una luna timida
si nascose dietro un cielo amaranto.
Il silenzio fu scolpito
da un tremito di flauti...


Alexia



Poesia pubblicata a pag. 73 del mio Libro
"Luci del bosco" di Daniela Finesso

Edizioni BIBLOS

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bella, mirata, fatta di misticismo e storia. bello il tuo pensiero.

io sono figlio di ciro, divengo dalla sua casa e ti posso dire che sei stata brava, meticolosa nella discussione, facile nelle giustificazioni, anche perchè alessandro distrusse la grande persia, ma cmq posso dirti che come archeologo ti comprendo e mi piace la tua poesia. alessandro comunicò e venne ucciso dai fratelli, ciro venne e dopo di lui dario e finì per conquista di epifane.


complimenti, comprerò il tuo libro solo per questa lirica, sentita, capita e evoluta.....


ciao


cirolorenzo da treviso

il 01/12/2004 alle 17:56

Una poesia che mi è piaciuta moltissimo, quando la pubblicasti la prima volta e che spesso mi è capitato di rileggere e ritrovarne la forza viva e comunicativa della tua lirica.
Un abbraccio
Axel

il 02/12/2004 alle 11:57