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Pubblicata il 28/02/2002
Se c’è colui che vuol conoscere amore,
guardi in fondo agli occhi di colei che m’ha rapito il cuore,
che mal non fa ad uomo intorno a lei,
ma soltanto a chi è rimasto suo servitore e schiavo di cuore.
Che è il suo arco quello che ha colpito il fulcro
e il dardo d’oro continua il suo tragitto.

Chino a controllar mie pene, ascolto inerte e solo
lo scandir del tempo che un tempo vecchio e viaggiator di gioie,
mi regalò i suoi occhi.
Oh quanto candore!
Oh quanta innocenza portarono in grembo
al mio cuor che ora solo a lei donerò!

Se ancor non c’è chi conosce amore,
guardi negli occhi di colei m’ha rapito il cuore
e s’abbandoni a quell’oblio che rimirar vi dona.
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Manina tanto piccina ch'è cresciuta
nel petto di un uomo, ora incantata e giuliva del suo regno
è sovrana.
Poter io mai rubarle il suo sogno,
che era ed è tutt'ora, un bel sogno di noi.
Fanciulla di bosco, i suoi occhi ho ammirato,
ed un borgo giullare testimone c'è stato.

Passante di uomo, che girovaghi in mare,
cogli lo scritto, contempla e rifletti,
tal manina è sul cuor del re che lei ama,
e per sempre rimane testimone del mio amore.

Or se cambi od inganni le parol che son scritte col cuore,
l'onestà d'un passante vien gettata nel mare.
Non cercar di restare sui tuoi passi stranieri,
ma rifletti e capisci che tal penna è sincera per l'amor di mia vita.

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"GRAZIE...comunque....".
Prenderò al volo il tuo consiglio...non scriverò più!
(^__________^)

;-)
Cià Anonimo.
Marco

il 01/03/2002 alle 09:35