Scalami, scala il mio orgoglio
abbatti la testa di drago
che sbrana la dolcezza dell’ora
e succhia il midollo tenero
dell’affetto maltrattato e offeso.
Giorno dopo giorno
in conseguenti minuti eterni
lenta metamorfosi ha mutato
geometrie perfette e dolci
in solido equilibrio nell’anima,
e adesso qui, immobile
presso il pozzo nero dell’affanno,
piango sulle impossibili
mie risposte alle tue domande.
Voci... interiori voci spronano
incitano, sussurrano, gridano
ma paralisi tiene in ostaggio
cuore, muscoli e sguardo fugge
la traiettoria del tuo sguardo.
Ho voglia di stringerti forte
di amarti nell’identico modo
di sempre, e allora ti prego
aiutami a scardinare l’orgoglio
che mi trattiene e ferisce, ti ferisce,
scuotimi, battimi, risvegliami
o sorridimi.. si, basta un sorriso..