Mia madre mi ha generato
nell’Abruzzo selvaggio
mi ha vestito
con lana di pecora,
mi nutriva con latte di asina
e sorridevo
fra le montagne del Gran Sasso.
I miei genitori
mi hanno insegnato
ad essere uomo,
umiltà, compassione, perdono,
stupore, meraviglia.
Mi sono appiccicato
un nomignolo schifoso:
“AnimaMaledetta”
La mia maschera poetica
mi porta ad essere
guardano con sospetto,
signori poeti:
“Io scrivo di storie vere
l’uomo vive d’infamie
e di puttane”
Peccato che la gente
guardi solo l’apparenza,
nulla c’è che io non sia stato
angelo o diavolo
eppure sul mio petto molte
persone hanno trovato riposo.