Cupo nella sua essenza
il cosmo,
non è di queste ore
qualunque cosa d’esso trapeli,
nulla che Orione
già non rivelò
quand’era verde e vergine
la pelle d’Egitto.
Noi lo tentammo,
stesi su queste
umide rocce,
celate nel buio anch’esse
e come scudi dei vinti, infranti,
nell’attesa ci colsero
l’alba
e i passi sulla Terra.