PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 27/02/2002

"...l'alte porte
rinchiuse su di te e risa di maschere
che fuggivano a frotte..."
EUGENIO MONTALE


Al tuo porto sicuro farai rotta,
ignara del gorgo e della bufera.
Non sai dei vaporetti e delle gondole,
di come nel vento guardai le cupole
divinando lo scherno nei riflessi.
Come potresti sapere parole
non dette, sensazioni mai espresse?

Fui io quello inseguito dall'angoscia,
sperduto nel vociare delle calli,
nascosto dietro gli occhiali da sole.
Dimenticarti, a Venezia non era
possibile: avrei dovuto scegliere
canaloni montani o il folle strepito
di una strada di traffico in città.

Tu proseguisti tranquilla il cammino,
avrai riempito mille cruciverba,
cambiato case e tende alle finestre.
E decine di autobus ti avranno
condotta via da me, sempre di più.
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flo

Bella poesia, Andrea
apprezzabile sia per il contenuto, ma anche per il fatto che l'hai esposto in endecasillabi ossia in veri versi, anche se non rimati.
Endecasillabi perfetti che tengono conto delle parole tronche e delle sdrucciole in fine verso.
A me piacciono le poesie in veri versi e se vuoi puoi vedere dal mio account alcune delle mie poesie.
Ciao Floriano

il 27/02/2002 alle 08:52

Grazie. Scrivo in endecasillabi perché danno musicalità al componimento. Luzi e Montale sono dei veri maestri in questo campo. Amo meno la rima, però ne puoi trovare esempi in qualche mio sonetto, come "Se ti dimentico". Conosco le tue poesie, e le apprezzo.

Ciao. Andrea.

il 27/02/2002 alle 19:30

Sei fortunato ad abitare vicino a Venezia: è la città più bella del mondo. A me è toccata in sorte Milano: non è la stessa cosa! Quanto alla poesia, naturalmente è l'atmosfera veneziana, spesso malinconica e decadente, ad averla ispirata. Il mio amore è finito lì, tra le maschere e le calli. Sarebbe stato peggio nello smog di una città o in una squallida via di periferia.

Ciao. Andrea

il 27/02/2002 alle 19:33