Sogni custoditi s’un verde prato disegnato da bande di speranza,
e animato da maglie di sogno.

Strisce bianche delimitano le incursioni,
i tormenti e le passioni,
che legano anime sconosciute fra loro,
che hanno lo stesso tono di voce e lo stesso ritmo del cuore,
che accomunano dolori e gioie nello spazio d’interminabili secondi
tanti quanto bastano per vedere la sfera girare d’un effetto maligno,
d’un passaggio smarcante o di una parata miracolosa.

I cori e i vessilli volteggiano come riti propiziatori in una bolgia
di cuori ad alta pressione.

Disperazione e gioia,
lo stesso attimo col nodo alla gola.
Esultanza e avvilimento,
lo stesso stadio d’inevitabile faziosità.

Prodigarsi per regalare la propria forza all’eroe,
affinché dia gioia, mentre le gambe si muovono
all’unisono simulando il contrasto.

Falsificazioni di battaglie si animano sugli spalti accalorati
quando il passaggio è sospinto dagli stessi loro aliti,
quando il traversone è la meta della testa del beniamino
con la solita ed effimera speranza: quella del gol!

Simulacri casalinghi,
rincasando da quel prato
che da pianti è annaffiato
e che vive e si colora di raggi di sole.