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Pubblicata il 19/11/2004
Brucia la mia cera,
brucia,da tutt'e due le parti
e il suo sovran chiarore
m'illumino' venture.

Il centro s'avvicina,
ne' salveranno il lume,
cocenti gli arabeschi
che ormai van sulla Terra.

Ben presto l'acre odore
di fuoco spento appena
s'ibridera' al profumo
di sempiterna Dea:
ma non soffrite amici;
io quante sorti vissi
al duplice fulgore!
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Io faccio fede all'interpretazione di Guido...
E vedo in te la forza di affrontare con coraggio al vita eterna...
Ma quello che mi colpisce sempre in te è la forma delle tue poesie.. da vero maestro..
sulla guancia Any

il 19/11/2004 alle 16:40

Se avessi intitolato"Candela"quanto sopra...avrei reso piu' facile..l'interpretazione!Non volermene Guido..mi venne ..cosi'il titolo. Volevo(avrei voluto)dire:
la mia vita fu accesa,come una candela(cera)da entrambi i capi;finira'piu' velocemente delle altre,e la sua fine sara' al centro(siamo vicini),ne' le colature potranno far perdurare la luce:ormai cadono(parte di me)sulla madre terra, dove presto finira' anche il resto;tuttavia non mi cruccio di questo,...anzi! Ho vissuto a doppia luce,bruciando,nelbene e nel male,una vita intensa.
Su Platone...colpito,colpito al cuore:adoro il mito di Aristofane nel Simposio.(..ma quante cosine..conosci?..artigiano)con affetto solito,massimo

il 19/11/2004 alle 18:43

..per favore...leggi sotto...come al solito..errai,alz

il 19/11/2004 alle 18:44

any cara...la forma..quante lodi mi fai.Sappi che ho perseverato in questo"stile" spinto da te e da Guido.
Le lodi..per voi. ...sui capelli...

il 19/11/2004 alle 18:49