Riprende la discesa,
a bombardare con
catapulta ostile
la cittadella serena
Alla finestra
odi il tuono lontano
e la folgore vedi
serpeggiare per sentieri
ripetuti, previsti
Obliqui sguardi
e pensieri affilati
come bisturi algidi
trafiggono e sezionano
la mente molle indifesa
in effimera pausa tra
disegni d’angoli aguzzi
di fuoco vorace
Tesse alle spalle
la tela
osceno ragno
e la discesa crolla
verso l’ignoto.