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Utente eliminato
Pubblicata il 18/11/2004
Mai l'avevo vista, così assolutamente bella e nuda, tanto che presto ebbi il desiderio di sollevarla fra le braccia, quasi a voler stagliare sulla terra un'ombra sola di noi due, nient'altro.

Dolce fu l'appoggio del suo seno contro il mio, mentre abbandonava il capo sulla spalla, simile al grappolo che si offre, maturo, alla vendemmia.

Così fui contadino e lei, fatte delle sue gambe e delle dita lunghi tralci, scostò l'ombra dei capelli e spinse fondo il bacio, fra labbra ed anima, come indagando in me e nei pensieri.

Ora non so se fosse uva, quella che recidevo, entrando fra i grappoli della mente, con lingua liscia, sapore della foglia della vite.

Pigiammo acini e ci ubriacammo di ogni amore, questo è certo, bevendo di noi stessi, come fratelli ritrovati, il mosto.

"Amo quell'uomo", è l'ultimo ricordo, non so chi fosse a dirlo.
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