Eh si, questa tua poesia ci invita ad assaporare con la lettura le tipiche espressioni della poesia, della canzone e del teatro napoletano. Proporre la napoletanità oggi non è affatto anacronistico, anzi i dialetti si stanno riscoprendo e, per fortuna rivalutando anche in una dimensione letteraria. Del resto a Napoli e nella sua cultura il dialetto, le tradizioni e le ambientazioni legano indissolubilmente il teatro, la poesia, la canzone. Sai Altamare ha ragione quando fa riferimento a totò e a eduardo. Ma a me questa poesia con le immagini evocative di una Napoli di sempre e col sogno leggero dell'evasione e della fantasìa, coi vichi stretti...che ad agosto fa calore e ci dà molto calore...mi ricorda un pò Sai, Salvatore di Giacomo. Insomma la classicità poetica napoletana di sempre.
Bellissima.. quanti ricordi di Napoliii...quei pianini a manovella che suonavano per strada.. che nostalgia..che sogni!!
meravigliosa poesia..
bacii Any
PS: caro guido quando non capisci chiedi a me..