PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 14/11/2004
Ti ricordi Raffaella?

Camminavamo scalzi
per non rovinar le scarpe
della festa
e nella pancia un buco
da tre ave marie
per aspettar la manna
del Signore.
La membrana rugosa
s'accagliava sul latte
munto dal vicino
che s'arricchiva
alla borsa del padrone.
Eravamo storpi
e disonorati
al quartiere dei grattaceli,
io ero soubrette appesa
al gancio del macellaio,
tu eri un cetriolo
nella cesta del fruttivendolo,
i punti neri e il verde erano
i tuoi colori,
ci grattavamo solo al crepuscolo
d'ogni santo giorno comandato,
che i frati cappuccini ci facevano
grandi croci sulla testa:
i pidoccchi proliferano
solo la domenica
in certe zone bombardate,
poi litri di flit a stantuffo
facevano il solletico
per i superstiti riottosi...
ma c'eravamo tutti
in cortile, la sera,
a chiaccherare di bene
e di male di ogni singola comare
e del marito suo
che faceva la corte alla lattaia
e di suo figlio... che lazzarone:
ancora senza figli da allevare.
Sprofondammo nel lusso
della scuola restaurata,
lì si, che ci mettevano le scarpe,
a cinghia i libri erano legati
le trecce di capelli
facevano corona,
le cimici intimidite dalla cultura
s'unirono ai pidocchi
e, in un falò di streghe,
si buttarono coi materassi
di crine di cavallo
e groppi di cuscini a piuma riciclata.

Beh... adesso son signora,
ho la lavatrice e la televisione,
mi gratto solo all'occasione...
tu riposi al bosco dei cipressi,
ma Dio, Dio mio
tornasse tutto come allora.

Donatella Maino
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Mi ha ricordato "davanti S. Guido"
la cesura spacca di netto i ricordi e l'oggi, e, quel che c'èra ieri, sapeva senz'altro più poesia.
Bel testo, belle sensazioni anche se sanno di passato difficile c'è l'allegrezza, inconsapevolezza, un pizzico d'incoscienza, la voglia di superare tutto e ancora grandi speranze e futuro che non s'aspettava d'essere monco di quello sguardo.

Parlando di poesia
anche se è assolutamente vero quello che dici
la seconda parte, la trovo un pò scontata e frettolosa, così come la domanda iniziale
benché sia importante perché da un nome alla disgraziata protagonista.

Per come mi somiglia
avrei potuto scriverla io

complimenti

ti bacio
buona domenica
Kat

il 14/11/2004 alle 09:52

Poche volte mi sono emozionato leggendo poesie non mie, beh, stavolta è stata una di quelle. Grazie per averci regalato una poesia che risveglia il cuore e la memoria.
Marco

il 14/11/2004 alle 14:25

Cara Kat, sapessi quante persone si sono ritrovate in questi semplici versi dettati da una nostalgia irrefrenabile per un mondo definitavamente svanito fisicamente nella figura "antica" di Raffaella. Rimane nella mia memoria un quadro indelebile che mi ha forgiata e posta senza riguardi davanti alle problematiche della vita. Ora tutto è attutito dalla polvere... ma nel momento che ho scritto questo brano ero ancora lì, fra tutti quelli che ormai non ci sono più! Sia l'incipit che la chiusa non hanno grandi pretese, non mi è sembrato il caso di inserire lemmi o espressioni velate (com'è mia abitudine) in un contesto dove le parole sono solo parole che significano un vero momento di commozione. Ti ringrazio per aver partecipato al mio sentire... un forte abbraccio, ti auguro una buona settimana. A presto leggerci

Donatella

il 14/11/2004 alle 21:57

Grazie a te, Marco, faccio tesoro del complimento formulato in maniera veramente toccante. Ciao, a presto rileggerti! Ora vado a leggere le tue.

Donatella

il 14/11/2004 alle 22:01

Ma sai che ho i brividi che mi percorrono la schiena Guido? Bello leggerei tuoi pensieri, hai scavato con dolcezza fra le righe delle parole non dette, non scritte. Sì, l'accettazione scorre fluida nel bosco dei cipressi, come silenzio inespicabile, come rammarico al fato non sempre benigno. Ti abbraccio, caro Amico, spero di poterlo fare ancora per tante e smisurate volte, sento qualcosa che ci accomuna nella sensibilità esasperta. Grazie di vero cuore

Donatella

il 14/11/2004 alle 22:13

Ma sai che ho i brividi che mi percorrono la schiena Guido? Bello leggerei tuoi pensieri, hai scavato con dolcezza fra le righe delle parole non dette, non scritte. Sì, l'accettazione scorre fluida nel bosco dei cipressi, come silenzio inespicabile, come rammarico al fato non sempre benigno. Ti abbraccio, caro Amico, spero di poterlo fare ancora per tante e smisurate volte, sento qualcosa che ci accomuna nella sensibilità esasperta. Grazie di vero cuore

Donatella

il 14/11/2004 alle 22:13

Ma sai che ho i brividi che mi percorrono la schiena Guido? Bello leggerei tuoi pensieri, hai scavato con dolcezza fra le righe delle parole non dette, non scritte. Sì, l'accettazione scorre fluida nel bosco dei cipressi, come silenzio inespicabile, come rammarico al fato non sempre benigno. Ti abbraccio, caro Amico, spero di poterlo fare ancora per tante e smisurate volte, sento qualcosa che ci accomuna nella sensibilità esasperta. Grazie di vero cuore

Donatella

il 14/11/2004 alle 22:14