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Pubblicata il 13/11/2004


Segni sul mio viso,
rughe solcate dal tempo.

Solchi dovuti a momenti di tristezza
o a risate incontrollate di momenti felici.

Segni sul mio corpo
bruciato dal sole dei suoi sentimenti.

Occhi profondi rimasti gli stessi
che guardano negli occhi della madre
quando dal seno succhiava la vita.

Mani ancora ferme,
e sempre capaci
di correre
sulla tastiera di un pianoforte.


Segni nei palmi,
segni intrecciati di storie passate
segni del suo passaggio:

sguardo sempre fiero,
sguardo che e' rivolto all'infinito,
ma immerso nei ricordi.

Eppure basta cosi' poco a rendermi felice:

una carezza mai data,
un sorriso mai smesso,
un figlio rivisto.

Non essere ignorato, questo vorrei:

insieme ad un braccio dove appoggiarmi,
ad un orecchio che mi ascolti,
ad una parola dolce
sussurrata con sincerita'.

Poi finalmente il tranquillo sonno,
senza risveglio,
senza dolore,
senza ricordi.


Firenze 13/11/2004


federi'



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