Aggiungo alle gocce di rugiada
che cadono dalle piante risvegliate
da una notte di amara cioccolata
lapidi dorate di notti mai dimenticate.
Notti all'insegna dell' annullamento
e della sconfitta dei sensi
notti ormai portate via dal vento
nei padiglioni di ricordi circensi.
Scrivo epitaffi in memoria
di viaggi senza una fisica meta
ma con lo scopo della gloria
della fantasia analfabeta.
E innalzo una monumento
nella mia mente-colabrodo
a quel sempre attento
amico in eterno moto.
Quello che mi sollevava da una caduta
e che consolava la mia anima perduta.
Alle sue mille facce
che pazientemente
estirpavano le erbacce
da mio io morente.
E ora al posto del vino
lascio che siano queste statue
a rendermi bambino
e restituirmi la mia eterna estate.