Di un'intimità appassionata e dolente, che la tua caratteristica scelta lessicale e di ritmo rende assai viva e malinconica. Eppure, nonostante l'umano limite, che scuote, scava e disossa, può essere gioia il solo "sentire".
Un saluto caro Sergio.
Max
davvero bella..tutta..ma penso che la cosa che ma ha colpito di più sia il verso< anch'io mi manco>..
per com'è il mio stato d'animo ci faccio entrare molte cose..bacio
strange
.. .particolarmente sfaccettata...prezioso cristallo di significati che riflette in intriganti giochi di parole un malessere interiore continuamente rivisitato nel suo significato...
Un gioiellino!
Hola
Marco
Caro Max
come sempre i tuoi preziosi commenti mi fanno enorme piacere oltre che per la forma sempre curata e pregievole per la profondità di lettura di cui ne sono immancabile testimone.
Grazie
Sergio
Ti ringrazio io Chiara per quel tuo incipit che dimostra l'acutezza della tua lettura andando a battere dove più aggrovigliata è l'amarezza...
Grazie
Sergio
Strange
mancare a se stessi è maniera più dolorosa che conosco per difendersi, ma ahimè spesso è l'unica che riusciamo a contapporre ad escogitare.
Ciao
Zordoz
Ti ringrazio Marco per l'attenta lettura che va oltre il metro ed il lessico per raggiugere la sorgente del sentire.
Grazie Sergio
Nessun verso è mai dimenticato, Gail, nemmeno quelli che non si ricordano più, restano vividi ed è questo il loro incanto, dentro lo scrigno del loro tempo riposano intatti e pronti a vivificare di nuovo le emozioni di sui cono l'epressione. Il sentimento che è alla base di questo componimento è inespresso, un amore che ha il compito e la condanna di restare acerbo e di quell'agro vestirne l'impossibile e il rauco canto. UN amore che ancora prima di diventare frutto già espia la suo colpa di essere e di non poterlo appieno. grazie per la tua lettura sergio