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Foglie sillabate dal vento
in gemiti d'acqua sommessi,
tentato canto fra terra e cielo,
fra gli argini di greve silenzio,
in rivolo vago d'argento.
Infanti suoni a cercar le forme
di parole estese al sereno ascoso,
esitanti fiamme nel cuore di cera,
sperse lune indistinte e fugaci
per una notte troppo nera.
Così di lava la febbre nel sangue
solca i bastioni d'indifferenza,
scavando cassa di risonanza
all'anelito strano d'una voce sospesa.