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Utente eliminato
Pubblicata il 24/02/2002
l’assorbente interno della vita, quando ci pensi ti da solo problemi, o devi aspettare troppo o quando
arrivi non trovi più nessuno. e poi lo perdi, come un prigioniero che scava nella sua cella un tunnel per
scappare e si nasconde le tracce nelle tasche dei pantaloni. le sparge nell’ora d’aria per tutto il cortile
lasciando la scia come le lumache. abbiamo bisogno di perdere tempo, per scappare, sempre più in
fretta fino a quando, finito il tunnel, arriviamo dall’altra parte, finalmente liberi, ma abbiamo finito il
tempo da buttare e allora pensi che non ti sei goduto abbastanza le passeggiate insieme agli altri
carcerati, alcuni di loro ti hanno aiutato, ti coprivano dalle guardie quando svuotavi le tasche, hanno
persino portato un po’ del tuo tempo nelle loro, ma ti sono solo serviti, nessuna strana idea di deboli
sentimenti. perché il tempo che buttavi era il tuo. ed ora costretti ad essere felici alla fine del mondo, le
bocche deformate dal tempo e tutti che se ne lamentano solo il tempo di una spiegazione. tu sei per me
come l’acqua per l’idrofobo, non ne può fare a meno ma quando l’assaggia muore.
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