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Pubblicata il 06/11/2004
Correva l’anno del ’49, la guerra era da poco finita, dal mare ancora si vede arrivare una nave, con dei soldati che ritorneranno a casa, per portare buone notizie, dal mondo nuovo e dei nuovi nati.
Nell’anno del ’49 ero in spiaggia, l’acqua mi bagnava i piedi, quando ad un tratto, l’alta marea mi fece ritrovare con l’acqua alle ginocchia, e senza accorgermene, mi trascinava dentro di se.
Immerso in acqua, una forza anomala mi tirava sempre più giù.
Sott’acqua relitti arrugginiti di navi da guerra e tanto silenzio, sempre con me, sempre con te in fondo al mare, il mare che tanto vuole apparire come un pianeta di cristallo mi ha preso.
L’alta marea del ’49 ha lasciato dentro di me un ricordo indelebile, di quando ero li a bagnarmi i piedi, su di una spiaggia deserta. Quando sono triste, quando sono triste lei viene da me, senza sorriso, e mi prende con se.
Ora è mezzanotte torno a casa, e domani l’alta marea del ’49 sarà solo uno splendido ricordo, perché domani sarà il 1950.


Per Guido (altamarea49).
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Questo tuo pezzo pur essendo espresso in prosa è pur molto poetico e denota quanto sia forte in te un ricordo, ancora vivo, che non sembra, ma magari ti influenza l'esistenza.
Non voglio avere la pretesa di dare un significato di tipo psicologico a quello che hai scritto, ma è un racconto così vero, così toccante, che mi fa pensare che te lo porti dentro da molto tempo.
C'è molto sentimento dentro, di sofferenza.
Un caro saluto.
MTA

il 07/11/2004 alle 00:51

cara amica quello che scivo ha senso come non ha senso il fatto e che non mi posso portare dentro un ricordo che non ho!!!!!!!!! io ho 24 anni, ma come se ne avessi più di 200 secondo te è un male? cmq grazie del commento caloroso vedro di leggere e commentare anche qualcosa di tuo grazie ancora a presto, un abbraccio elf.

Fc.

il 07/11/2004 alle 13:10

amico caro posso dirti solo grazie.

Fc.

il 08/11/2004 alle 14:43