PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 04/11/2004
Osservo
come siano mani
le nuvole che la luna accarezzano,
la sua luce di giglio bianco
fondersi nel rosato solitario
dell'altro, rosso, dietro le montagne.
Osservo
il dormire
dentro i sogni di una casa,
chiuso, ascolto l'antica voce
l'aria naufraga del sospiro
perdersi nella fonte
della fresca gioia imbevuta
di quest'ultimi giorni.
Gli spiriti della Natura
lontanamente in metamorfosi
svaniscono come falene
e nel giorno
nella veste della vita
ho freddo.

Osservo
le migrazioni portarsi
oltre l'orizzonte delle case
oltre le parabole
di un Gesù che mai volle farsi riprendere.
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il tuo freddo mi brucia l'anima

il 04/11/2004 alle 16:46

mi spiace.......tu sai che non posso fingere, e forse anche se non ho mai manovrato un veliero sono un pirata autentico, passionale e scorbutico, amorevole e intollerante, allegro e triste, giocoso e serioso, spregiudicato e pregiudicato, sono un uomo impossibile ed amabilissimo, sono intollerante quanto lo sono per la mia anima e tollerante quanto lo sono per il mio corpo........tutto dipende......da luoghi, tempi, persone,malattie. Ho datto tanto in fondo per giustificare una parola sola: scusami.

P.S. anche "scusami" si traduce in "volerti bene"

:-)

il 05/11/2004 alle 08:26

Uno stridente contrappunto in questi tuoi versi,
la chiusa riporta bruscamente a terra un aliante che si era librato sulle ali della tua affilata sensibilità
capace di percepire refoli di pesia oltre le cose e le case.
Sergio

il 05/11/2004 alle 09:00

Sì Sergio, talvolta ho di questi finali bruschi così com'è la vita mia. Grazie per i tuoi commenti sempre attesi..

ciao
Valter

il 05/11/2004 alle 13:30