I poeti attendono
lo sbocciare d'un fiore
spezzando
le catene di tante convenzioni
pur di vedere
la libertà in un volo di gabbiani.
I poeti pagano
conti salati
a banche senza fondi
urlando tutta la rabbia
scritta in fogli sparsi.
I poeti soffrono
ma le loro ferite - come melograni -
restano aperte
davanti a una crudele indifferenza.
I poeti sognano
spaziando in universi
di amori irrealizzabili
isolandosi nel loro mondo
popolato da nani e da giganti
in molti li considerano pazzi
se li vedono piangere
accarezzando una conchiglia morta:
e non è giusto.
firenze 28/10/2004
federi'