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Pubblicata il 30/10/2004
Tavolozza
ormai sporca,
il nero
il bianco
il viola
del mio quadro
i colori più esausti;

fa l'amore il pennello
col più scuro e poi
si stampa nella più bianca delle
sensazioni,
come un graffio ti muovo...
ecco l'apparire del tuo volto!,

ora il colore che niente e tutto
ha gelato e
nonostante il tempo passato
trattiene i più sgargianti sentimenti,
eccole le mie lacrime
come neve che cade dai tuoi occhi
e che bagna i miei piedi......,

si presenta il viola
profumo soffocante
ansia che toglieva
il respiro e donava
fotografie mai scattate,
sfondo d'ira e di passione
troppo accesa;

rimane
nel pennello
secco ed ingiallito:
ciò che sei
ciò che sarai
ciò che eri stata
per un piccolo e sbandato
pittore di parole.
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Su carta riverso
un pezzo di cielo,
dove rondini volano,
e un pugno di terra
bagnato dal mare.
Con variopinte parole
dipingo le scene,
con righe pastello
coloro i sentimenti.

Tanti sogni riversati dipingendo la carta di parole.
Io seguo il tuo stesso cammino, questo è l'inizio
di una mia poesia che trattava lo stesso tema
In fondo che differenza c'è ?

IL PITTORE

coglie l'attimo
e della muta scena
ne fa poesia

Ciao
Airon

il 30/10/2004 alle 13:58