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Pubblicata il 28/10/2004
D'un soffio leggero
distruggo il castello,
torri, cavalli e segrete
gettate per terra.
Dal fato non colgo
neppure un mantello
un re, se sono,
soltanto di niente.
Un cane abbaiante
compagno al guerriero
dal nulla riprendo
la guerra alla vita.

Marco


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perchè tanta tristezza, dolce Marco?...guarda come tra le gocce rade della pioggia singhiozza un sorriso....Luna

il 28/10/2004 alle 16:08

i temi che hai trattato sono tutti a me cari...
già solo il titolo mi riporta un'immagine conosciuta...
non potevo dunque non scrivere in questo spazio,
benchè poi io non sappia esattamente cosa dire.
forse dovrei congratularmi con te o ringraziarti,
perchè i tuo versi mi riconducono ad un caro amico

il mancino

il 28/10/2004 alle 16:52

Ciao amica mia Pisana,
che rispondere? Capita, succede.... Succede a me, ecco. Ma ritengo che può succedere a chiunque creda in qualcosa finchè, aprendo il pugno, non trova che un pezzo di latta, creduta oro. Vabbè, rimetteremo in vendita sti cavoli di occhi verdi...
Marco

il 29/10/2004 alle 15:07

Anzitutto sono io che ringrazio te, per il commento. Credo che ognuno di noi possa riconoscersi in versi dettati dalla rabbia su vita vissuta. Pure Gastone Paperone....
Marco

il 29/10/2004 alle 15:11

Grazie del tuo commento, nuova amica mia; cercherò di seguire alla lettera il tuo consiglio fin da subito. Se non sarà una stella, pazienza! Basta che sia una donna disposta ad ascoltare, ed essere ascoltata. Una donna d'amare, insomma.
Marco

il 29/10/2004 alle 15:17