PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 27/10/2004
Come mai piangi città mia?
I tuoi figli l’abbandonano
dopo secoli di audacia e
di tradizioni millenarie
con le tue pietre che han
visto il fulgore dell’aquila
sul mondo.

Fiumi di sangue
tra i figli della Lupa
hanno inondato le tue strade,
miste di greci e latini
a cercare di avere
te, città divina.

Non vedremo più una
nuova era insieme, cara mia
assoggettata prima
dai dei disperati e poi
dagli stranieri incolti.

Dal Blacherne fino all’Haghia
Sophia non vedrai più
la porpora serpeggiare per le strade,
niente più urla all’Ippodromo e
stranieri come guardie regali,
ma solo gente dallo straniero
accento e diverso Signore.

Ripigliamo le armi!
Riarmiamoci per la vittoria finale!
Riconquistiamo l’Impero!
Tre frasi ormai
racchiuse in tre lacrime,
tue lacrime, mia amata.
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Questa lirica l'ho creata dopo molto tempo per un concorso su Imperobizantino, ma fa parte di un progetto mio più ampio. Ormai scrivo solo di storia, solamente di questo. Le poesie d'amore sono sepolte per sempre (dopo che ho preso quella bella sberla dopo l'esame). Allora dopo molto tempo di riflessione ho deciso di riscrivere in versi seppur con molta fatica (sopratutto quando tenti di mettere la storia nella poesia, e Carducci insegna molto). Per me la città non è Istanbul, ma è ancora Costantinopoli e spero di andarci presto in ricerca delle vecchie tracce più famigliari delle nuove. Andare a Galata a cercare i genovesi e poi andare nell'ex quartiere latino per respirare l'aria veneziana e crociata. Ma non c'è più molto da quanto ho potuto vedere nelel guide on-line.
a presto
Marco

il 27/10/2004 alle 17:42

Per Costantinopoli te lo saprò dire quando ci andrò (prima o poi). Tanto è inutile che incominci una disquisizione su una cosa di cui ho solo studiato tutto e mai andato di persona. Quando ci andrò e ritornerò ti saprò dire cosa mi ha trasmesso, anche se sarò molto emozionato, quella città non la percepisco come città ma come una persona con un'anima. Sull'amore ti scrivo in pvt, troppo pubblica questa risposta e troppo delicati gli argomenti :-)
alla prossima poesia
Marco

il 28/10/2004 alle 22:56