Ho visto
l'uomo col cilindro
e la giacca a strisce,
piangere, da solo,
nella via che s'ingialla di sera,
sul marciapiede
ruvido di terra
e rimorsi,
disperato,
nascose il volto tra le gambe,
guardò un palazzo
in rovina e un topo,
grigio, che sbirciava tra i bidoni
della spazzatura
pieni di roba,
disse qualcosa,
non era italiano,
poi gettò via il cappello,
sfilò la giacca, come a sfilarsi
la pelle vecchia e
rattrappita,
e s'infilò nella notte,
anonimo, stavolta,
lasciando i trampoli d'acciaio
tra vecchie tv
in bianco e nero
e radio abbandonate
che applaudono
ancora.