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Pubblicata il 24/10/2004
Dicono che niente può passare per vero.
Dicono che i sensi traggono in inganno.
Quale mano può considerarsi tale quando tocca una superficie gelida?. Sento freddo.
I ricordi,le fantasie,le sensazioni che mi si parano davanti agli occhi. Sono schermi soprasensibili inventati da un folletto. Un tenero bambino che gioca con i suoi soldatini. Dio.
Il dolore,l'amore e la fratellanza nati da un apparato irriconoscibile elettronico.
Cosa può chiamarsi sogno e cosa realtà.
Mi sveglio ma non ne sono certa,m'addormento ma forse sono sveglia.
Quello che più contava è stato selezionato in base ai miei parametri felici. Quello che più mi uccide è frutto della mente del folletto.
Pone davanti alla mia strada oggetti e segnali che m'inducono a pensare che forse quello che si legge è il risultato di materia astrale. Non mi appartiene.
Non più una mano o un piede. Non più labbra o seni. Ciò che rimane è una vasca di liquido amniotico. Dentro la mia testa. Applicati alla testa punteruoli che trasmettono programmi.
Canale satellite della mia non vita. Virtualità.
Quando il sistema sbaglia io so che c'è qualcosa.
Una cicatrice che delimita il vero dal falso.
Bianca candida e invisibile.
Io non ho mai toccato o visto o sentito.
Non più sesso o rabbia. Vetri in gola.
Il tutto si riduce ad un cervello in una vasca.
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