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Utente eliminato
Pubblicata il 22/02/2002
Un miraggio
suda nella metà di un giorno,
già senza sole
rammenta il tardo inverno,
dritto per angoscia
la voglia si sfalda
e indugia un arco torbido
a segnalarmi la caccia...
un ripudio di cibo,
d'amicizia incostante;
un canto arcaico
risveglia l'ansia
e reca la sera
al tuono tangente...
Scoccherò per primo il dardo
e scuoierò l'imbrunire che arso ardo.
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Belle immagini per esprimere un angoscioso stato d'insofferenza e insoddisfazione, molto forte la sensazione che dai con il finale
"Scoccherò per primo il dardo
e scuoierò l'imbrunire che arso ardo. "
mi ricorda un vecchiofilm che ho visto in cui un pellerossa assoldato da una multinazionale doveva fare evacuare degli indios da un villaggio amazzonico in cui però ritrova le sue radici che si erano assopite nella "civiltà" e combatte con loro contro i nuovi bianchi, e c'è una scena molto bella in cui scaglia una freccia al cielo, da questo cerchio disegnato nella foresta che era il villaggio. Il film era "Nei giardini del Signore". Non che sia attinente alla tua poesia, tranne l'immagine della freccia scagliata al cielo, che nel film è un'immagine poetica e reale, nella tua poesia è una splendida metafora.
Ciao
Axel

il 22/02/2002 alle 10:42

E tirerò le reti / la barca in secca
ho voglia di dormire, é arso ormai
il mio l'imbrunire.

Mi inquieta
Bella,complimenti
Ciao
Antonio

il 22/02/2002 alle 14:22

S', era un film bellissimo, con Tom Berenger (il pellerossa) Daryl Hanna e un altro paio di attori bravissimi, l'ho visto in tele qualche anno fa, avrei voglia di rivederlo, ma le cose belle spariscono dai circuiti e le scemenze abbondano.
Ciao JB
Axel

il 22/02/2002 alle 20:51