Solidi avanzi di stelle
stagnamo nella terra
sognando campi elisei
abbandonati.
Putrefatti il suolo
nutriamo con odio,
e frivole incertezze,
indisturbati.
Granelli velocemente
scivoliamo nell’obblio,
ignoto incubo di passato,
terorizzati.
A raccogliere assicurazioni
ci affanniamo lasciando
dietro vecchi e nuovi sogni
addomesticati.
Di ogni essere la compassione
meritiamo per le sofferenze
che inutilmente ci siamo
addossati.