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Pubblicata il 21/10/2004
Risiede il male dove male non ha d'essere...coltiva le sue radici come vecchia quercia...prolifera tra le vie e sulle tue spalle si va a sedere.
C'era qualcuno che ti chiamava fuori da quella finestra,forse eri proprio tu,chiamavi te stessa.
Hai preso la rincorsa?Quattro passi.
Hai preso la rincorsa?Tre passi.
Hai preso,forse,la rincorsa?Due passi.
Dimmi!hai preso la rincorsa?Spicchi il volo.
Hai aperto le braccia e chiuso gli occhi.
L'aria calda che peggio della gelida ha spaccato le tue labbra senza preavviso.
Il tempo non scorre se si spaventa.
Corre maestro quando c'è felicità.
E' corso a nascondersi in un angolo,t'osservava da dietro i palmi delle mani.
Quando le palpebre t'hanno implorata di farle muovere,quando i tuoi occhi non erano più occhi,ma fori nell'universo grigio,quando le tue parole erano frutto di un giradischi inceppato.
Allora i miei pensieri sono corsi da te,allora avrei voluto prenderti per mano.
Dove sei quando ondeggi su quel letto?Dimmi cosa vedi. Correvi in quel corridoio,io lo so.
Perdevi brandelli del tuo cuore e della tua mente,fradicia di violenze e domande.
Dov'è tua madre?La stessa che le sue braccia hanno accolto il tuo fragile corpo.
Dov'è tuo padre?Colui che t'immortalava dietro quell'albero in fiore.
Ed io non mi ricordo perchè è successo.
Ed io ho provato rabbia.
Dov'è andata l'anima?.
Perdonami.

Questa poesia è per Giada che non tornerà più a sorridere.
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