Primitiva
è la mano
a volerti toccare
quasi un artiglio
nella notte che finisce.
Crisalide di fuoco
guidata dai sensi
e ombra di meridiana
dello spirito
si fonde e rifonde
al gettarsi la luce
giuntura su giuntura
matura stimmate
di pace:
è la mia terra feconda
la mia disperazione
che il tempo la consuma
e in memorie va
nel tramonto delle notti
un pettine ai tuoi capelli
che affonda nel guanciale
stringendo i misteriosi cedri
dei giardini celesti.
La mia mano
sepolta di voci
sepolta per te.