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Pubblicata il 17/10/2004
L'avvilente calma del dolore
che trapana il cranio d'avorio
diventa insopportabile
ogni secondo sempre più
mentre il ricordo sorvola
sulla scappata giornata.

Ogni cosa sembra perdere
di senso, di valore
per la clessidra del caos
dove il tempo è solo
spartiacque tra il nulla
e la fame di significato.

In ogni vertebra
in ogni muscolo
si propaga il veleno
degli errori, della colpa
mentre viene metabolizzata
l'ebrezza del siero della notte.

E le stimmati cerebrali
suonano il funerale
della coscienza.
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