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Pubblicata il 14/10/2004
E' fragile sai il tuo specchio...frantumandosi al suolo io vedo i tuoi pezzi,rischiose parole da dietro gli anfratti,mi parli di vite che non sono le tue,racconti di scorci e delle paure...ti prendono al petto,ti fanno soffrire,non vuoi più mangiare...ti senti morire.
Cavalchi dei sogni che sogni rimangono,impressi al muro come poster e in un angolo pieghi le gambe,ti abbracci la testa,ripeti a te stessa che sei un mare in tempesta.
Annienti gli affetti e ti lasci carpire,da chi nel tuo lungo percorso ti potrebbe servire,la tua vita a metà tra il sol e l'imbrunire,scambieresti la luce con le stelle e il tuo cuore con un pezzo di marmo che non puoi scalfire,ti lanci nel vuoto senza parole e mi lasci capire che non ti va bene,trovare del bello dove non vedi altro che nebbia la rabbia col sale brucia di più.
E' strano saperti lontano da qui,dove il cielo è più alto e certamente sei lì,tra le dune e gli abeti dipinti d'argento,dove non senti altro che il suono del vento.
Le tue labbra son blu e il volto vibra isterico sempre più giù.
Mi guardo le dita,mi volto,ti vedo e sei la mia vita.
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