Trascinandomi senza fretta
per le strade della perduta Roma,
accompagnato dalla schietta
amarezza del mio cosciente coma,
osservo…
Le strade infestate da insetti
parassiti e non, che colano
in suduci ridisegnati letti
per i quali le ali immolano,
ingannati..
Sento bestioni di metallo
attraversare solchi ripercorsi
attraverso castelli di cristallo
dove dimorano i rimorsi,
sogni infranti…
Corrono per terrorizzare
carri blu pieni di armature
animate e pronte a lottare
contro invisibili congiure,
distorsioni della legge…
Distolgo il mio sguardo
da straniero beffardo
e cammno…