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Pubblicata il 11/10/2004


Come corre sulle ali
di una libera coscienza
il sentore che potessi
vivere ancora
senza dire niente al vento
e parlavo e ancora parlo
mentre guardo della mente
i suoi piccoli dilemmi.
Se potessi andare via
dalle vecchie litanie
certo sempre potrei dire
che nel mondo non c'è pace
mentre cade dal dirupo
il mantello del becchino
pronto e lesto a ricoprire
nella fossa poi comune
il martirio della vita.
Quandi profughi feriti
non sembravano felici
quando il piede ha assaporato
della sponda il suo terreno
e riemergono gli inganni
per tracciare anche adesso
delle false predizioni
dentro storie vecchie e nuove.
Non ne faccio più un dilemma
ma è un problema
non trovare degli accordi
che azzerando divisioni
possa essere di spinta
per dare fine alle violenze
che anneriscono le coscienze.
Vola vola su nel cielo
uno stormo di pensieri
in un canto prigioniero
liberato dagli inganni
per descrivere traiettorie
anche esse audaci
ma che parlino di pace.
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