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Pubblicata il 07/10/2004
Tornare,per file di palazzi vuoti
e un albero verde come le ringhiere,
nell'unica stagione di tutte le citta'.

Di zinco bare rompono
serpenti d'auto immote ai marciapiedi,
spinge la fretta ignoti ,veloci nell'andare
a spargersi d'assenza,occhi senza per se'pieta'.

Tornan d'un tratto l'ombre della sera
a riportar le piane voci e il forte incanto
che vezzeggio'la giovinezza piena,
ma il sortilegio e'andato
e il luccichio e' opaco e falso,
sebben nel mezzo al luna-park
lo sfavillio ti prenda.

Tornare vinto
per alfin posare al piede dell'ultima malìa,
l'ultima stanchezza,
ma e' la partenza,dea,che in me strapiomba
e in Itaca bugiarda
ogni prossimita' frantuma.


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Itaca non è mai bugiarda..semmai si allontana....per riemergere..quando meno le si aspetta..
:-)
LUna

il 08/10/2004 alle 16:03

Grazie.
Un tuo commento e'gia'portatore di gioia.
Il suo contenuto,poi,mi lusinga.Ti leggo.

il 08/10/2004 alle 20:50

Oh grazie.ma sono su un'isola deserta.
Mi godro' il silenzio..(e non e' poco)

il 08/10/2004 alle 20:53

ASSOLUTAMENTE FANTASTICA!!! ma credo che tu sappia già come la penso..
strange

il 20/10/2004 alle 12:59

tetra dal retrogusto gotico di una città deserta che non ami alla follia, e che ti fa cadere nella routine di tutti i giorni bravo convinto elf.

Fc.

il 09/11/2004 alle 14:54