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Pubblicata il 21/02/2002
Si lieve m'accosto
e lesto un sospiro
m'avvolge di fresco.

Evado dal giro nefasto
di viver in un fiero agosto.

Saluti dai boschi
col fogliam damasco,
cromatiche frasche.

Pezzuole d'addii sospirati
a compiante remote estati.

Rubino è il regno,
e dall'ottombrin legno
cadon mature castagne.

La foglia invecchiata si libra,
volteggia nel vento d'ottobre.

L'abete silente
sul caduco monte,
nell'impervio costante.

Scruta dall'alte sue punte
l'oblio di fragili piante.

E plana serena
da piane a montane
lande e colline.

E stanca si posa altrove
a sognar la prima neve.

Sepolta da un mare
a parer immortale,
placata muore.

Non vano il suo fino dolore
farà grembo al giovane fiore.
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Musicale, scorrevole eppure antica come lo scorrere delle stagioni.
Complimenti!

il 30/06/2002 alle 23:48

Grazie, solo ora leggo il tuo commento. Finalmente qualcuno che legge qualcosa di mio!!!!!

il 30/09/2002 alle 12:54