PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 03/10/2004
Cuore infranto,
Cuore chiuso,
Non voglio più sentire
I mille piccoli dolori
Nelle altrui parole,
Voglio vedere
L’autunno,
Le foglie rosse che cadono,
Volteggiano
In un sospiro di vento,
si adagiano.
Una morbida,
Crepitante,
Coltre ricopre le strade,
È bello camminare
Sentire il loro crocchiare,
È un dolce suono
Riempie il silenzio
Scaccia la malinconia.
Voglio guardare il mare,
Deboli raggi di sole
Si riflettono
Sulla superficie
Increspata
Di un mare calmo
Ma meraviglioso,
Cosa si nasconderà
sotto le sue profondità?
Le onde cristalline
Si infrangono sulla riva,
È così dolce il loro suono
Rilassa
Una mente inquieta,
Si avvolgono le onde
In esse scorgo
Minuscole figure
Che danzano tra i flutti,
Come potrei dimenticare....
Una serata fredda
Ulula il vento,
Sbattono le finestre,
Tintinnano i vetri,
È un rumore dolce e argentino
Come è bella la furia della natura
Nessuno la può controlare,
Nessuno la può cambiare.
Un caminetto acceso
Riscalda il cuore
Lingue di fuoco
Guizzano,
Si muovono,
Cambiano,
Argentinee voci
Mi colpiscono,
Spiritelli
Volteggiano
Tra le fiamme
Giocano felici
Nel calore,
Li guardo,
Spunta un sorriso
Velato da una lacrima,
Come potrei dimenticare,
Ora al sopraggiungere dell’inverno
Spento il fuoco
Ghiacciato il mare
Morti i colori,
Come potrei dimenticare…..
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é un rumore dolce e argentino. Bel verso, intenso, come tutta la poesia. Hi una cosa che deve sempre appartenere ai poeti:la profondità. Ciao e un voto meritato da Serafico

il 03/10/2004 alle 23:36