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Pubblicata il 27/09/2004
Perseidi balenano vivide
Solcano un cielo gravido
Pesante di buio e silenzio
Lacrime, scintille di fuoco vorace
flebili lumi trapuntano
il velo latteo del turgido seno
Era stessa nutrice divina trasale.
Con le dita inseguo quel percorso
E con la mente le incateno
Ad un silente desiderio e profondo e insicuro
Che nessuno sappia che altrove
Dal corpo l’anima mai astratta
Volge barra e sestante
E lontano laggiù nel cosmo
un nome alto risuona
e scie luminose di geodi
ne indicano la rotta .
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E perché una cazzata, Sergio? Traccia il percorso evocativo di un moto sentimentale "slanciato" in etere con tutta la sua dissipante energia, laddove solo l'anima sa esplorare. Direi...folgorante :-)
Un salutone.
Max

il 27/09/2004 alle 15:37

Vedi caro Max a volte mi fa bene non prendermi troppo sul serio, mi fa piacere però che la tua attenzione puntuale e affilata come sempre, non si formalizzi a rovistare tra le cazzate...
"dal letame nascono i fior.." De Andrè docet.....!!
Grazie
Sergio

il 28/09/2004 alle 08:53

infiorano la notte glauche e splendenti esertano l'animo a giocar con i celesti elementi...veramente notevole! Ciao, Luna

il 28/09/2004 alle 11:56

Pippi
grazie come sempre gentile a leggermi ed a commenatare con enfasi i miei versi, non a caso collocati qui...
Ciao
Sergio

il 29/09/2004 alle 19:28

Grato per la lettura e la comprensione compassato
ringrazio...
Grazie Luna
Sergio

il 29/09/2004 alle 19:30

L'ho trovata fascinosa ed evocativa, i miei complimenti!

il 20/04/2013 alle 11:38

Comprendocome barra e sestante possono essere strumenti a te noti per la navigazione sugli oceani procellosi della poesia. Grazie Ourobors per avere fatto approdo su qeste parole mie. sergio

il 22/04/2013 alle 14:00